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Il Notaio

Sono nata a Torino il 14 maggio 1965, ed ho iniziato a lavorare presso un Notaio sin dal lontano 1985 come impiegata. Nel frattempo mi sono laureata in giurisprudenza. Posso affermare, data la mia esperienza lavorativa di più di trenta anni, prima come collaboratrice e successivamente come notaio, di aver vissuto il lavoro di uno Studio notarile in tutte le sue sfaccettature e di conoscerne a fondo il funzionamento. 

Inutile dire che amo tutti gli animali, specialmente i gatti.

Sono stata co-fondatrice e Presidente dell'Associazione Nazionale Dipendenti Studi Notarili - UNIC@, co-fondatrice e Presidente della CPNUE - Confédération du Personnel des Notariats de l'Union Européenne, co-fondatrice e Vice Presidente della UIPAN - Unión Internacional Profesional de Auxiliares del Notariado

Ascoltare una anziana signora raccontare della sua vita, dei suoi affetti perduti, dei momenti difficili che ha passato e delle sue paure per il futuro, della sua solitudine e della riconoscenza che prova per i vicini di casa che la aiutano e la sostengono; aiutarla a scrivere le sue ultime volontà, e accorgermi che quando abbiamo finito, una nuova luce brilla nei suoi occhi, dai quali traspare una nuova serenità interiore: questa è una delle cose per le quali amo la mia professione,  

e questi versi esprimono appieno come la vivo:

"Ai miei obblighi

Compiendo il mio mestiere pietra con pietra, penna a penna, passa l'inverno e lascia luoghi abbandonati, abitazioni morte;

io lavoro e lavoro, devo sostituire tante dimenticanze, riempire di pane le tenebre, fondare di nuovo la speranza.

Non è per me altro che la polvere, la pioggia crudele della stagione, non mi riservo niente, ma tutto lo spazio e lì lavorare, lavorare, manifestare la primavera.

A tutti devo dar qualcosa ogni settimana e ogni giorno, un regalo di colore azzurro, un petalo freddo del bosco, e già di mattina sono vivo mentre gli altri si immergono nella pigrizia, nell'amore, e sto pulendo la mia campana, il mio cuore, i miei utensili.

Ho rugiada per tutti."

Pablo Neruda